Villa Dei Quintili Roma

Villa dei Quintili tra fascino e storia

Villa dei Quintili a Roma è uno splendido complesso archeologico monumentale che si trova su una delle vie consolari romane, Via Appia, adagiata nella campagna romana poco fuori dal caos cittadino, originato da una colata lavica del vicino e antichissimo Vulcano Laziale.

Devi sapere che il nome della villa deriva dai suoi originari proprietari, i fratelli Quintili (Condiano e Sesto Valerio Massimo). I loro nomi furono trovati impressi su antiche tubature (fistulae aquariae) : furono consoli molto ricchi originari dell’Asia, nonché uomini colti e amanti della pace.

Per questo costruirono insieme questa villa che si sviluppa su 1000 ettari di terreno e che continua a svelare reperti e ambienti sempre più affascinanti e rivelatori della vita degli antichi romani, ma anche dei proprietari, che nei secoli si sono succeduti. Passò infatti anche sotto la proprietà della Chiesa, poi alla famiglia dei Torlonia e infine allo Stato nel 1986.

L’imperatore Commodo e la Villa dei Quintili

Nel 181 d.C. l’imperatore Commodo, noto per la sua cattiveria e perversione, li accusò di congiura e li fece uccidere per strangolamento, al fine di appropriarsi di questa villa immersa nel verde e corredata di terme (calidarium, frigidarium e tepidarium), un ippodromo che era anche un grande giardino, un teatro, un grande ninfeo e gli ambienti residenziali, su via Appia Antica, che rappresentava l’entrata riccamente decorata da marmi, laterizi, statue, mosaici e da una grande fontana.

Proprio la bellezza di questi ambienti attirava l’imperatore Commodo che pare fosse appassionato di terme tanto da immergersi diverse volte al giorno in compagnia di ancelle e giovinetti.

La villa era così grande che lo stesso Commodo, in occasione di una ribellione del popolo per la carestia che si spinse fino alla residenza, non sentì le urla. Quando se ne accorse fece uccidere il suo comandante della guardia, consegnandolo alla folla che lo trascinò per le strade di Roma, e lui continuò beatamente il suo “otium”.

Villa dei Quintili oggi

Villa dei Quintili a Roma è oggi meta di turisti accompagnati con visite guidate che possono ammirare in tutta la loro bellezza gli ambienti antichi, alcuni in discreto stato di conservazione. E’ aperta tutto l’anno con orari estivi e invernali e chiusa soltanto 3 giorni all’anno (Natale, 1° gennaio, 1° maggio).

Per visitarla usa la metro A Colli Albani e il bus 664, oppure in macchina percorri Via Appia Nuova, 1092. Puoi acquistare il biglietto per l’area archeologica che comprende anche le visite alle Terme di Caracalla e al Mausoleo di Cecilia Metella ed è valido per 7 giorni.

Monte Mario A Roma: Viaggio Tra Natura E Cultura

l Monte Mario sorge su un’altura a Nord-Ovest di Roma, sulla destra del Tevere, ed è tagliato dalla Via Trionfale: con i suoi 139 metri di altezza sovrasta imponente la capitale. Infatti è il più alto dei cosiddetti Monti della Farnesina, ed è decisamente uno dei luoghi più affascinanti in cui cercare pace dal caos urbano, e dove godersi una splendida vista panoramica della ‘città eterna’.

Le Riserve naturalistiche che circondano il colle sono di notevole richiamo, con la più elevata diversità biologica in tutta Roma. Vi si trovano piante tipicamente Mediterranee – come il faggio, il sughero, il leccio – insieme a una varia vegetazione subappenninica (tiglio, acero). Anche la fauna è ampia, e non è raro incontrare in zona istrici, talpe, donnole o civette e barbagianni.

Chi è qui però, potrà senz’altro godersi lo splendido milieu naturale, concedendosi una salutare escursione lungo il sentiero della Farnesina oppure per la via che porta all’Osservatorio: da qui si giunge allo ‘Zodiaco’, dove si può ammirare una delle viste più spettacolari di tutta Roma

Monte Mario è sede di antichi ritrovamenti di tracce dal passato: qui son stati rinvenuti reperti di origine animale e utensili utilizzati dall’uomo che gli esperti hanno fatto risalire a 70.000 anni fa. In epoca Romana le zone attorno al Monte Mario erano scelte come luoghi residenziali di nobili, per via della posizione e dei panorami particolarmente suggestivi.

Anche nel Medioevo l’area conserva la sua importanza strategica: via di passaggio obbligata per coloro che transitavano per la via Francigena. Anche oggi vi si possono ammirare alcune ville nobiliari e strutture di rilevanza storica costruite nelle varie epoche, come la Villa Madama del XVI secolo.

Chi arriva sulla vetta, si troverà dinnanzi alla suggestiva chiesa di S. Maria del Rosario, con la sua bella cupola fatta erigere nel XVII secolo. Da visitare anche i forti (Monte Mario, Braschi, Trionfale e Bravetta) costruiti per difendere la città dagli attacchi esterni (XIX).

Insomma, per chi cerca qualcosa di originale a Roma, niente di meglio che un’escursione nelle zone circostanti al Monte: così da godersi un po’ di pace, lungi dal movimento capitolino.

Se poi desideri riposarti per recuoerare le fatiche della camminata, allora chiama l'Aurelia Garden Gold B&B.

Cosa Fare A Roma Quando Piove

Programmare una vacanza a Roma permette di ammirare da vicino tutta quella serie di monumenti e bellezze artistiche che tutto il mondo invidia: il Colosseo, la Bocca della Verità, le fantastiche piazze che questa città offre ai propri turisti. Però, cosa fare a Roma quando piove? Beh, se però capiti a Roma e quella che ti accoglie è una triste giornata piovosa, ci sono comunque molte attività che possono essere svolte.

Eccone cinque tra le più interessanti.

Musei: Roma è piena di musei per ogni gusto ed ogni tasca. Con una semplice curiosata in rete puoi scoprire ad esempio di provare interesse per i Musei Vaticani ammesso non ci sia troppa fila oppure Macro e Maxxi che rappresentano musei d’arte moderna tra i più innovativi e tecnologici sempre pronti ad accogliere nuove esposizioni, quindi perfetti anche per un secondo apassaggio.

Technotown: sempre rimanendo in tema di musei, un’attrattiva molto interessante soprattutto se stai visitando Roma insieme a dei bambini è Technotown, ovvero un museo interattivo vero e proprio in cui i più piccoli potranno entrare in contatto con le nuove tecnologie permettendo quindi un’informazione attiva attraverso le prove pratiche e le spiegazioni su molti prodigi dell’era 2.0.

Eataly: non si può assolutamente restare a Roma senza assaggiare ciò che di buono la cucina del posto propone, ma se sei un buongustaio a tutto tondo e preferisci avere ampia scelta per gli assaggi, allora un salto da Eataly è sicuramente consigliatissimo. Troverai sia un’ampia zona supermercato in cui acquistare ogni tipo di alimento, sia una zona ristorante in cui poter gustare in compagnia alcuni dei più prelibati piatti che la cucina italiana possa proporre. Un ottimo modo per una pausa gustosa nel cuore della capitale.

Roma Sotterranea: non solo piazze e chiese rendono Roma unica, ma l’immensità del suo valore è da associare anche alle catacombe e alle opere del sottosuolo che sono perfette da ammirare in una giornata di pioggia. Le Catacombe di San Callisto sull’Appia Antica ad esempio possono rappresentare un’ottima meta.

Shopping: Roma è perfetta anche per un bel giretto di shopping. Centri commerciali come Porta di Roma ad esempio possono offrire grande intrattenimento, ma per un tocco un po’ kitsch anche un giro al Mas, un grande magazzino rivolto all’abbigliamento da lavoro, ma non solo, può essere un’interessante idea.

Se poi sei completamente zuppo e hai bisogno di trovare un alloggio, riposare
e goderti una bella doccia calda per riprenderti dalle fatiche allora scegli
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Fontana Della Barcaccia A Roma

La fontana della Barcaccia a Roma è uno dei monumenti più rappresentativi dell’arte Seicentesca. È situata in Piazza di Spagna e la puoi ammirare dall’alto, salendo in cima alla gradinata di scale che domina lo slargo. La sua storia e posizione sono frutto del particolare momento storico e della disponibilità d’acqua, proveniente dall’Acquedotto Vergine.L’opera fu commissionata dal Pontefice in carica al tempo, Papa Urbano VIII della famiglia Barberini, il quale riprese un progetto già iniziato nel secolo precedente, che prevedeva di abbellire la città tramite la costruzione di fontane alimentate dall’Acquedotto Vergine, ristrutturato per l’occasione. Nel 1626 i lavori furono affidati a Pietro Bernini, padre del famoso Gian Lorenzo, il quale era già occupato con il restauro del più grande Acquedotto Paola, da cui se ne diramavano altri di minori dimensioni.

Arrivato in fondo alla scalinata di Trinità dei Monti, potrai ammirare questa opera scultorea dalle forme alquanto insolite. L’ispirazione vien dal mare ed infatti la vasca ha la forma di una barchetta, per metà sommersa, da cui scorre l’acqua tramite due fori a forma di cannoniera situati alle due estremità, l’uno a poppa e l’altro a prua.

Bernini fu particolarmente bravo a sfruttare quelle che erano le caratteristiche della fonte, combinandole col suo genio e creatività. Non potendo, infatti, realizzare un getto forte e alto, data la scarsa pressione dell’acquedotto, puntò all’impatto visivo ed alla decorazione scultorea, con rilievi rifiniti nei minimi particolari.

Il termine dispregiativo “barcaccia” sta ad indicare uno scafo antico e non in buone condizioni, non adatto alla navigazione. Ai lati dell’imbarcazione sono posti i simboli della famiglia Barberini: due grandi api.

Essendo la fontana della Barcaccia a Roma, in una delle piazze più famose ed affollate del mondo, vari sono stati gli interventi di restauro e conservazione del bene. I più recenti sono stati effettuati negli anni ’90, ma si sono resi necessari ulteriori lavori negli ultimi mesi. Le intemperie, il continuo contatto con le persone e l’inquinamento hanno arrecato diversi danni all’opera che è situata alla portata di tutti.

Gli interventi, da poco conclusi, sono stati diretti dalla dottoressa Anna Maria Cerioni ed hanno riportato all’antico splendore uno dei monumenti più ammirati del ‘Bel Paese’.

Cosa Vedere Al Pantheon

Il Pantheon come non lo avete mai visto!

Il Pantheon dal greco Pan – tutti e Theon – dei, è un tempio edificato nel 27 A.C. in onore di tutti gli dei, da Marco Vipsanio Agrippa, genero dell’imperatore Augusto. Nell’80 A.C. a causa di un incendio la struttura venne distrutta, per essere nuovamente riedificata tra il 118 e il 125 D.C. dall’imperatore romano Adriano.

Nel 609, papa Bonifacio IV la consacrò a chiesa cristiana dedicata al culto della Vergine e a tutti i Santi Martiri, chiamandola chiesa di Santa Maria ad Martyres. Per la sua locazione, sulla piazza della Rotonda, i romani usano chiamarla anche chiesa della Rotonda.
Dal 1870, ospita al suo interno le relique dei Re d’Italia, e di uomini illustri che hanno scritto pagine importanti della storia e della cultura italiana.

Il Pantheon si trova nel centro storico romano, nell’animata piazzetta della Rotonda a pochi passi da Piazza Navona, Palazzo Madama e Sant’Ivo alla Sapienza. Piazzetta della Rotonda, è facilmente raggiungibile con l’ausilio del bus numero 40 (borgo Sant’Angelo), con capolinea presso la stazione Termini. Il bus urbano conduce fino a via del Corso, dove alla fermata Argentina bisogna scendere, per poi proseguire a piedi in direzione Pantheon per altri 400 metri.

Cosa vedere al Pantheon? Prima di tutto, bisogna ammirare le peculiarità dell’imponente struttura architettonica. Questa, è caratterizzata da una pianta circolare sormontata da una cupola a cassettoni delle stesse dimensioni (43,30 metri), alla cui sommità è posto l’oculus, ossia un’apertura circolare, larga nove metri, che illumina attraverso il passaggio dei raggi solari tutto l’interno della rotonda.

All’esterno, la facciata principale, posta sulla piazzetta, è costituita da un pronao timpanato con iscrizione, sorretto da sedici colonne in granito con capitelli di ordine corinzio, e un portale d’accesso in bronzo di epoca romana.

Oltre alla struttura architettonica, potresti ancora chiederti cosa vedere al Pantheon. Tale domanda è degna di nota, in quanto l’interno della Rotonda è ricco di importanti reliquie. Infatti, nelle pareti laterali della chiesa, sono poste delle nicchie circolari e rettangolari che accolgono le salme dei pittori italiani Raffello Sanzio, Annibale Carraci, Giovanni da Udine, Perin del Vaga, Baldassare Peruzzi e Taddeo Zuccari; dello scultore Flaminio Vacca; del musicista Arcangelo Corelli; dei Re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia, Umberto I Savoia e della regina Margherita di Savoia.

Galleria D’Arte Moderna A Roma

Galleria D’Arte Moderna A Roma

La Galleria d’Arte Moderna a Roma la trovi nel cuore della città a due passi da Villa Borghese, su Viale delle Belle Arti 131 e si riconosce subito dalla facciata monumentale caratterizzata da 4 coppie di colonne che sormontano una scalinata.

Puoi facilmente raggiungerla con i mezzi pubblici (il tram n° 3- e il bus N10) e in macchina, se vieni da fuori Roma, basta prendere l’uscita Roma-L’Aquila e proseguire in direzione di Via del Muro Torto, poi il Lungotevere della Marina e da Piazzale delle Belle Arti il museo è vicino.

La Galleria d’Arte Moderna a Roma ha avuto la prima sede al Palazzo delle Esposizioni nel 1883, anno della sua inaugurazione, e da questo si trasferisce al Palazzo delle Belle Arti nel 1915 per fronteggiare i sopravvenuti problemi di spazio. Raccoglie ad oggi circa 5000 opere d’arte e 12000 tra stampe e disegni, che fin dalla seconda metà del ‘800 sono state recuperate sia dagli artisti stessi che dalle donazioni di vari estimatori, nonché da diversi acquisti da parte del Comune di Roma, che ha voluto rendere unica questa esposizione.

Un forte contributo arriva negli anni del fascismo, quando vengono inaugurate le Esposizioni Quadriennali con opere scultoree di Medardo Rosso e l’arte di Filippo de Pisis. Le esposizioni coprono anche il ‘900 descrivendo l’Italia unita con vari artisti che rappresenta tutti gli esponenti da nord a sud: neoclassicisti come Canova e Appiani, i romantici come Hayez, Carnovali e Tenerani, tra gli artisti del sud Gigante e le sculture di Gemito.

La Galleria d’Arte Moderna a Roma ha ospitato negli anni mostre di artisti di calibro mondiale come Picasso, Kandinsky, Modigliani, Malevich, Morandi, F. Pirandello, De Chirico, Van Gogh e tanti altri. Potrai accedere al museo con visite guidate anche su prenotazione, per scuole e gruppi durante tutto l’anno, tranne i giorni festivi (Natale, 1° gennaio, 1° maggio).

All’interno della Galleria puoi acquistare anche materiale didattico, libri nel book store e cataloghi. Nelle vicinanze puoi visistare anche il Bioparco, la Galleria Borghese, il museo del Cinema, il Museo Nazionale etrusco, l’accademia di Romania. In Via Gramsci, 71 è c’è una seconda entrata accessibile ai portatori di handicap.

Cosa Fare A Trastevere La Sera

Trastevere è uno dei quartieri più belli e affascinanti di Roma. Le piazze e i numerosi locali offrono la possibilità di passare una bella serata con amici, parenti o con il proprio partner. Durante la giornata è sempre pieno di gente ma la vera magia comincia la sera. Con i suoi locali e negozi che restano aperti fino a tardi, a Trastevere davvero non ci si annoia mai. Le piazze sono colme di persone di qualsiasi età, di studenti e di artisti di strada che allietano la serata.

Vediamo cosa fare a Trastevere la sera.

Innanzitutto Trastevere è piena di locali di ogni tipo; ci sono molti pub come “Ma Che Sete Venuti a Fà” per chi desidera sorseggiare una birra in compagnia, oppure se amate lo street food potete mangiare del buonissimo kebab all’italiana da Fame Nera, in Via San Francesco a Ripa.

Vicino a Piazza Trilussa è situato uno dei locali più frequentati e apprezzati e cioè Freni e Frizioni. Si tratta di un locale dall’arredamento insolito ma che attira molte persone. L’arredamento, infatti, è composto da oggetti riciclati riconvertiti. L’inizio della serata viene dato con un aperitivo economico e molto gustoso intorno alle 19:30.

Cosa fare a Trastevere la sera dopo aver mangiato?

Dopo cena si può continuare la serata passeggiando per i borghi medioevali del quartiere oppure sedersi a chiacchierare sui gradini delle chiese o dei palazzi. Non ci sono solo italiani e quindi è possibile stringere anche nuove amicizie con persone di nazionalità diverse.

Ma la serata non si può dire conclusa se non si seguono le tradizioni della capitale. La notte, infatti, non finisce se non si va a mangiare un cornetto con gli amici in una delle cornetterie nei dintorni. Si può andare al Bar Baffo, il bar della stazione Trastevere, che sin dalle prime ore della notte soddisfa tantissimi giovani che non rinunciano ad cornetto e cappuccino caldo prima di tornare a casa.

In alcuni periodi, come a Natale, nelle piazzette di Trastevere si trovano anche molti mercatini dell’usato e di oggetti fatti a mano.

Per raggiungere la zona Trastevere, dalla stazione si può prendere il Bus H; per tornare alla stazione Termini, dopo le 24:00, c’è il Bus notturno N8.

Cosa fare a Roma in due ore

Consigli e suggerimenti per visitare la città eterna in sole due ore

Roma è nota per la sua bellezza ma anche per essere una città caotica, per cui gli spostamenti richiedono più tempo del dovuto. Se hai solo 2 ore per fare una visita fugace alla città eterna segui questi suggerimenti.

La prima regola è quella di muoversi in metro perché è il mezzo più veloce per spostarsi se arrivi in treno allastazione Termini.

Se prendi la metro A, in 10 minuti ti troverai a piazza di Spagna, con la splendida Fontana della Barcaccia da poco restaurata: è uno dei luoghi più eleganti della città e poco più in la c’è la famosa scalinata di Trinità dei Monti, con i suoi 135 gradini risalente 1725.

All’apice di questa sontuosa scalinata c’è l’omonima chiesa dalla quale avrai un colpo d’occhio molto suggestivo. D’estate poi i fiori abbelliscono ulteriormente questo salotto cittadino. Una storia metropolitana vuole che le donne che siedono sui suoi gradini vogliano mandare un chiaro messaggio sulla solo “predisposizione” all’amore.

Da Trinità dei Monti puoi fare una passeggiata sulla via più glamour di Roma: Via Condotti. Arrivato circa a metà strada, gira a sinistra e percorri Via del Corso che ti porterà direttamente davanti all’Altare della Patria, detto anche “Vittoriano”in circa 15 minuti a piedi o anche meno in autobus.

Ti colpirà il bianco abbagliante di questo monumento fatto costruire da Vittorio Emanuele II e che dal ’21 è sede delle spoglie del Milite Ignoto, a guardia del quale ci sono sempre 2 militari. Il monumento sorge sul declivio del Campidoglio e sul lato destro puoi visitare anche la sede del municipio capitolino e la Basilica di Santa Maria In Ara Coeli.

Sulla sinistra invece si apre la strada più affascinante di Roma con la vista sui Fori Imperiali che ti riporterà ai fasti passati della città eterna: dovunque ti volterai vedrai qualcosa di antico e non è difficile immaginare la vita degli antichi romani.

Circa 500 mt. più avanti c’è il simbolo di Roma e cioè il Colosseo, imponente e sempre carico di fascino: qui ti consiglio di soffermarti a visitarlo dall’interno, perché proprio di fronte c’è la metro che ti riporterà al punto di partenza.

Se invece ti rimangono 20 minuti prendi un taxi e recati a Santa Sabina visitando l’antichissima Basilica poi piazza dei Cavalieri di Malta: troverai una piccola fila che sbircia dal buco di una serratura; prova anche tu e vedrai la Basilica di San Pietro dall’Aventino.

La basilica di Santa Sabina

La basilica di Santa Sabina Roma si trova sul colle Aventino tra gli aranci. Si dice infatti che il primo arancio d’Italia fu piantato nel cortile di questa chiesa da San Domenico in persona.

La sua posizione centrale ti permette di raggiungerla facilmente con tantissimi mezzi pubblici: con la metro scendendo alla fermata Circo Massimo, o con molti bus tra cui 51, 81, 85 e 170.

Edificata nel V secolo d.C. per volere del ricco sacerdote Pietro d’Illiria, nel corso degli anni ha subito importanti restauri che hanno apportato anche grandi modifiche all’originale stile paleocristiano, inserendo parti in stile barocco e neo-paleocristiano. Da molti è ritenuta uno degli esempi di arte paleocristiana in assoluto meglio conservato.

La caratteristica principale di questa basilica è di non avere una facciata poiché è totalmente inglobata all’interno di un Monastero Domenicano.

Nell’atrio vedrai i reperti emersi dai numerosi scavi archeologici. Tra queste spicca l’originale portone d’accesso costruito in legno di cipresso con scolpito la crocefissione di Cristo fra i ladroni, famosa per essere reputata la più antica rappresentazione della crocefissione.

Una volta dentro la Basilica ti mostrerà le sue tre navate divise da 24 colonne, unite da piccole arcate e illuminate da 34 finestre. Gli intarsi delle arcate rappresentano la vittoria del cristianesimo sulle divinità pagane romane. Potrai vedere l’Organo a canne, o meglio solo le canne, della Fabbrica Mascioni, realizzato durante il ventennio fascista quando si decise di ridare alla chiesa le sembianze paleocristiane.

Diverse associazioni organizzano visite guidate alla basilica che è aperta tutti i giorni dalle 8:15 alle 13:30 e dalle 15 alle 18:30. Ovviamente anche durante le funzioni è vietato l’ingresso ai turisti. Oltre alla chiesa potrai trovare interessanti i sotterranei dove gli archeologi hanno rinvenuto un tratto delle mura serviane.

Nei pressi della basilica Santa Sabina Roma troverai un sacco di altre attrazioni interessanti..
Ti suggerisco questo itinerario che ti farà percorrere in una giornata più di due millenni di storia romana: Circo Massimo, Piazza dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, Chiesa di Sant’Anselmo, Chiesa di Santa Prisca, Chiesa di San Saba,Terme di Caracalla, e l’immancabile Foro Romano.

Il Giardino Degli Aranci

Il parco giardino degli innamorati di Roma

Il Giardino degli Aranci di Roma è un parco amatissimo dai romani, che si trova sulla sommità del Colle Aventino, quello posizionato nella zona più meridionale della città, che arriva a lambire il Tevere nella sua zona più bassa: su quella stessa pendice sorge il quartiere Ripa, di cui fa parte il giardino.Il Giardino degli Aranci, in realtà, si chiama Parco Savello perché ricadente in quello che un tempo era un terreno di proprietà della famiglia dei Savelli, che qui eressero nel XIII secolo una fortezza difensiva, di cui oggi non rimane che qualche rudere all’interno del giardino.

Il Giardino degli Aranci ha questa conformazione fin al 1300, quando venne realizzato dall’architetto De Vivo: a Roma, sono in pochi a conoscere la storia di questo bellissimo polmone verde all’interno della città, da cui si può godere di un’ottima vista sulla Città Eterna.

C’è chi dice che, da uno qualsiasi dei numerosi belvedere del Giardino degli Aranci di Roma, si può godere del miglior panorama in assoluto sulla città, senza dover spendere un euro per ammirare questo spettacolo. Il nome comune, come facilmente intuibile, deriva dalle numerose piante di aranci amari che creano un piccolo frutteto.

Sono tantissimi i romani che decidono di trascorrere qui qualche ora della giornata, per ritagliarsi qualche momento di relax respirando buona aria e godendo del silenzio che regna in quest’antico giardino, che ha passato la storia e che ha dato dimora anche a numerose personalità religiose e politiche del passato, comePapa Onofrio IV, che visse nella fortezza dei Savelli per qualche tempo. potrai sederti su una panchina a leggere, passeggiare o correre in totale libertà.

Come in molte altre zone di Roma, anche in questa sono state realizzate numerose chiese, che vantano una storia secolare e gloriosa, come quella di Sant’Alessio, a pochi passi da uno degli ingressi del parco. Nonostante non sia considerata come una delle maggiori chiese romane, merita una visita per la sua particolare bellezza architettonica, che ti lascerà senza parole.

Inoltre, dopo una passeggiata nel Giardino degli Aranci, non puoi non visitare la famosa serratura, il cosiddetto “mejo buco de Roma” da cui si vede il Cupolone in tutta la sua maestosa bellezza, una delle attrazioni più particolari della città.

Puoi visitare il Giardino degli Aranci di Roma ogni giorno, dall’alba al tramonto, anche nei giorni festivi. Gli ingressi sono tre, uno su Via S. Sabina, una su Clivio di Rocca Savella e quello principale su Piazza Pietro d’Illiria.